sabato 22 dicembre 2007

CITY TIPS

Wasabi, Corso Ferrucci 72, Torino
Sembra essere l'unico ristorante con chef giapponese a Torino. Si cena seduti sui tatami, con le gambe dentro "lo scavo" che sta sotto il tavolo, come accade nei ristoranti tradizionali giapponesi e nelle case di campagna. I decori (rose vere che sembrano finte, luci al neon filtrate da tessuti grezzi) appartengono allo stile nipponico anni 70 che ha fatto scuola in tutto il mondo e che, in fondo, è pure tornato di moda.
Ma alla fine al ristorante si va per mangiare. Da Wasabi le porzioni sono piccole e i piatti sguarniti. L'unico piatto ben eseguito è l'anguilla con la classica cottura nel mirin e salsa di soia, servita su un panetto di riso tagliato a pezzettono, pronta a dinoccolarsi come un giocattolo di legno. La bella glassa era un mix di mirin, zucchero salsa di soja e saké. Il sukyaki era approssimativo, il brodo privo di complessità, le fette di carne troppo spesse, la varietà di verdure limitata al numero di due...Insomma un disastro. Senza parlare della ciotola di udon (pasta in brodo) con tre pezzi di tempura, venduta obbligatoriamente in due porzioni e fatta pagare 20 euro l'una. Roba da sollevazione popolare!
Dulcis in fundo: al posto del solito gelato al the Matcha, dolcini al vapore, Yokan (gelatina) ai fagioli rossi, un paffuto wagashi e anche un dolce transculturale: il kasutaro, versione nipponica del pan di Spagna portoghese.

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